Nel primo incontro, tenutosi a Cermignano (TE) il 26 aprile 2012, Marco Magistrali ha introdotto all’esperienza oggetto dell’intervento, approfondendo le modalità e le metodologie dell’indagine antropologico musicale intesa come “osservatorio”. Indagine dal doppio carattere: prima estensivo e di breve durata poi intensivo e di lunga durata (ad oggi  22 anni) all’interno delle comunità ai piedi del Gran Sasso nel versante teramano-pescarese su famiglie caratterizzate da economia primariamente contadina.

Gli elementi che emergono dall’esperienza di ricerca sono:

1. L’affermazione per queste famiglie di una propria vita musicale caratterizzata nei processi di produzione-elaborazione-fruizione, come processo di produzione culturale teso all’edificazione della componente immateriale-intangibile degli individui, a tutti gli effetti quella che viene definita “l’anima”.

2. Attraverso il canto, la musica e il gesto, dunque i linguaggi espressivi si esprime il rapporto tra sé e: A- il resto del mondo terreno; B- il sovrannaturale trascendente.

3. Il carattere della “Ciclicità” si afferma a tutti i livelli di analisi dei linguaggi espressivi sunnominati del canto e della danza.

4. Un secondo carattere che permea e attraversa i diversi aspetti dei linguaggi è la “funzionalità strumentale” cui sono soggette le singole forme.

5. Per le famiglie di cultura contadina l’immateriale risulta fondamentale, cosa a cui dedicare molto tempo e quindi le proprie risorse. Non è considerato in alcun modo uno spreco, neppure le eventuali spese economiche per sostenerne l’attività. La monetizzazione di queste attività espressive non esiste all’interno della famiglia e della comunità. Se ne deriva dunque che per esse la cura dell’aspetto intangibile è importantissima per l’esistenza umana. I linguaggi espressivi non sono relegati al ruolo di intrattenimento ma sono sostanziali per la sopravvivenza.

6. Considerazione sul possibile significato e utilizzo di un archivio di documenti da fonti orali: se l’obiettivo è contrastare la perdita di questi linguaggi in quanto strumenti esistenziali per l’umanità ciò che conta è la circolazione dei valori sottostanti e non la semplice diffusione delle forme. La principale eredità da raccogliere è il ruolo centrale dato nel mondo contadino alla cultura, all’immateriale, all’invendibile.