L’arië dë nottë - aria di notte - è un canto polivocale contadino, in genere classificato fra i canti all’aria, i canti di lavoro nei campi, assieme alle arie di mietitura, le arie diritte, le arie lisce, le arie longhe. Documentato in poche e rarefatte varianti dai più importanti etnomusicologi abruzzesi o da ricercatori transitati in Abruzzo, il canto rivela elementi propri che lo allontanano dall’ambito dei canti di lavoro, inserendolo in una dimensione notturna e misteriosa, e legata piuttosto al corteggiamento, all’espressione di sentimenti amorosi e alla liberazione di contenuti emozionali, anche attraverso la particolarità timbrica e armonica originata dalla combinazione delle voci.

Federico Dario Carulli (S. Eusanio del Sangro, 1966) nel 2002 inizia un percorso introspettivo che lo porta ad avvicinarsi prima al ballo tradizionale e poi alle musiche e canti della cultura contadina. Nel 2005 inizia le ricerche di musiche per organetto e dal 2007 porta avanti una ricerca sul canto polivocale di trasmissione orale, in particolar modo con un gruppo di donne di S.Eusanio del Sangro.

Gianfranco Spitilli (Teramo, 1975) è un antropologo che svolge ricerca etnomusicologica nell’area dell’Abruzzo settentrionale e dell’Italia centrale, con particolare attenzione al repertorio polivocale contadino, sia profano che legato ad occasioni religiose come le processioni dei santi patroni o la cerimonialità della Settimana Santa.